Subbuteo, il calcio ‘a punta di dito’

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8 persone di sesso maschile su 10 appassionate di calcio che si trovano ora in una fascia di ‘mezza età’ hanno sicuramente visto almeno una volta durante la loro giovinezza il classico tavolone di legno compensato con sopra, ben stesa, la perfetta riproduzione in miniatura di un campo di calcio su un ‘panno verde’ simile a quello che si vede sui tavoli da gioco dei casinò; si chiama Subbuteo, ed è un gioco da tavolo che replica in scala non solo del il calcio in se e per se, ma anche di tutto l’ambiente che lo circonda, gli addetti ai lavori, la stampa, i tifosi.

Proprio così, il Subbuteo riproduce fedelmente il mondo del calcio, e lo fa rispettandone minuziosamente tutti i dettagli; nella sua ‘scatola base’, ovvero la confezione del gioco in vendita nei migliori negozi, c’è lo stretto indispensabile per preparare il campo e giocare, ovvero: due porte con tanto di reti, tre palloni (perchè se cadono spesso a terra si rompono facilmente), e due squadre di 11 giocatori con tanto di portiere collocato sulla punta di una ‘stecca’, che ne rende possibile il controllo manualmente da dietro la porta che si sta difendendo. Poi c’è tutto il mondo dell’accessoristica che Subbuteo ha creato nel tempo seguendo di pari passo le innovazioni del calcio moderno; si possono infatti comprare a parte tabelloni pubblicitari, tribune e curve con tanto di tifosi in miniatura, riflettori per le partite in notturna, arbitri, guardalinee, telecamere delle varie pay-tv…ed oggi perfino la postazione VAR!

Nascita e storia del Subbuteo

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In un primo momento il creatore del gioco, l’ornitologo inglese di Tunbridge WellsPeter Adolph, aveva deciso di chiamarlo The Hobby, ma l’ufficio brevetti inglese non volle registrarlo con questo nome perché the hobby è anche il termine con il quale si suole contraddistinguere il Falco lodolaio, una specie animale protetta in tutta Europa. Ecco dunque che Adolph ebbe la brillante idea di ricorrere al nome scientifico dello stesso animale, il Falco subbuteo, nome che identifica un rapace della famiglia Falconidae.

In Italia il gioco esplose letteralmente in quanto a popolarità soprattutto durante gli anni ‘70 ed ‘80, quando milioni di ragazzi svuotarono gli scaffali dei negozi di giocattoli e si lasciarono rapire dalla magìa del calcio in miniatura; da allora in poi il fenomeno si è allargato a macchia d’olio, dando vita a competizioni di carattere rionale, cittadino, regionale, nazionale e poi addirittura mondiale; nel 2018 è stata presentata a Roma la Lega Nazionale Subbuteo, un’associazione che gestisce e regolamenta ogni attività a carattere nazionale e che è addirittura affiliata al CONI.

Come si gioca al ‘calcio in miniatura’

Si hanno a disposizione 11 giocatori (10 + il portiere) come nel calcio vero, e sono delle miniature in plastica fissate su una base semisferica avente al suo interno un anello metallico che funge da contrappeso per bilanciare il tocco a punta di dito con il quale bisogna muovere abilmente i giocatori tra le maglie della difesa avversaria, passare la palla ai compagni opportunamente posizionati nei giusti ruoli, ed imbastire una vera e propria ‘trama di gioco’.

Funziona così: dopo aver schierato la propria squadra con il modulo tattico che si preferisce (4-4-2, 4-3-3, 4-1-4-1, 4-3-2-1 etc…), si da inizio al match, generalmente della durata di 10 minuti a tempo; chi da il calcio d’inizio tocca la palla con la propria miniatura (ognuna di esse può effettuare un massimo di 3 tocchi), mentre l’avversario può effettuare uno spostamento difensivo ad ogni tocco di palla; se chi sta costruendo l’azione non tocca la palla, passa il turno all’avversario, che potrà dunque avviare un’azione di contropiede. Sono disegnate sul campo delle aree di tiro, poste più o meno sulle due ‘trequarti di campo’, che devono essere obbligatoriamente oltrepassate per poter tentare la conclusione in porta, dove a difendere ci sarà il portiere, disegnato in configurazione ‘parata’ e collocato alla fine di una asticella volgarmente detta stecca, con la quale chi difende lo muove nella sua area di porta.

Competizioni agonistiche e tornei di Subbuteo

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Il 22 e 23 Agosto del 1970 fu organizzato a Londra il primo Campionato Mondiale di Subbuteo, manifestazione che diede il via ufficialmente a tutta una serie di competizioni internazionali che arriva fino ai giorni nostri; da quell’anno in poi, i mondiali di Subbuteo si sono sempre organizzati in perfetta concomitanza con i veri Mondiali di Calcio, rispettando fedelmente anche la sede reale in cui essi si svolgevano, e così è stato anche per gli Europei.

E’ molto bello vedere le squadre nazionali di Subbuteo affrontarsi in competizioni importanti; infatti, anche se si gioca ‘a punta di dito’ con delle miniature, i giocatori delle nazionali indossano le divise ufficiali e giocano rigorosamente con le miniature che riproducono i loro reali beniamini, quelli del calcio vero. Purtroppo il fenomeno Subbuteo è andato via via affievolendosi con l’avvento delle consoles di videogames come PlayStation e Xbox, ed il calcio da tavolo ‘a punta di dito’ ha lasciato poco a poco il posto a quello ‘da sofà’.

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